martedì, ottobre 10, 2006

Bayle colpisce ancora: la critica alla "spamlicious" stuzzica la blogosfera

Un paio di settimane fa nel mio diciamo appuntamento "3 links per il weeekend" ho segnalato la nuova discussione lanciata da Bayle, e a suo tempo iniziata da Simone Carletti, dove viene criticata la scelta di molti bloggers di inserire i link di del.icio.us all'interno dei post del proprio blog, e nel relativo feed, soprattutto in quei casi in cui non sono associati ad almeno una breve descrizione.
La protesta è stata accolta da molti bloggers, altri ne parlano, altri non sono pienamente d'accordo... ovviamente oltre a leggere i commenti dei vari bloggers è interessante capire se gli stessi porteranno qualche cambiamento nella blogosfera: bloggers che decidono di non inserire più i link di del.icio.us nei post e/o nei feed, bloggers che li spostano in altre aree del blog, bloggers che decidono di creare post più approfonditi in merito ai link che segnalano.
Un caso interessante è senza dubbio quello di Luca Conti (Pandemia) che su Blublog risponde così all'invito di creare un unico post settimanale che raccoglie solo i link più interessanti:

Permettimi di non essere d’accordo :)
Dalle statistiche vedo che quei link post sono in testa alla classifica dei più letti…
Ad ogni modo descrivo e commento sempre i link, quindi credo sia una chiave di lettura in più. Aggiungi poi che uso questo sistema in particolare quando non ho modo di fare un post completo.
Siamo veramente sicuri poi che sia così diffuso questo mal contento? Non mi avete convinto, ma posso sempre cambiare idea :) [...]

Simone Carletti fa presente a Luca che ci sono altri modi di leggere i post di del.icio.us altrui e che allo stesso modo è possibile sperimentare delle vie diverse per la segnalazione dei link, senza automaticismi (si può dire?) e portando ad esempio il post di [mini]marketing "Collegamenti del.izi.osi", a cui aggiungo il più recente "Lazylinks"

Luca risponde che "Minimarketing è bravo, ma ha il tempo di farlo a manina. Io no, sorry", apre un post sul proprio blog relativo all'argomento e lancia un sondaggio per riuscire ad avere un quadro più chiaro dell'opinione della blogosfera nei confronti della "spamlicious", o presunta tale.
Peccato che a mio parere il sondaggio non possa veramente raggruppare le opinioni di tutti i bloggers, nel mio caso ad esempio non posso selezionare nessuna delle 4 opzioni perchè non mi trovo d'accordo con nessuna di esse:

Cosa pensi dei link preferiti nel feed?
  • Li leggo, sono fonte di spunto

  • Non li leggo, sono indifferente

  • Li evito, mi infastidiscono

  • Non ho idea di cosa si parli

Come ho commentato su Pandemia infatti avrei selezionato una risposta tipo "li leggo perchè ogni tanto qualche link interessante si trova, ma sono fastidiosi"

e questo vale in particolar modo per il blog di Luca :-)

Se l'argomento vi interessa vi consiglio di monitorare il nuovo post che Bayle ha recentemente aggiunto con il resoconto della discussione in atto.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutta una questione, a mio avviso, di costi-benefici. Continuo ad avere la percezione che i benefici siano maggiori dei disagi.

Il sondaggio sembra confermarlo, anche se non ha nulla di scientifico.

lafra ha detto...

ciao luca :-)
Dal mio punto di vista credo potrebbe essere giusto capire se i benefici sarebbero maggiori modificando l'approccio nei confronti dei link di del.icio.us nel proprio blog, rendendolo uno strumento meno automatico e più personale, non so se mi spiego. Io continuerò ugualmente a leggere i tuoi link di del.icio.us perchè apprezzo tutto il tuo lavoro in generale e ho trovato sicuramente dei buoni spunti anche al loro interno, ma è certo che i link migliori, quelli diciamo di maggior valore, si trovino all'interno dei post che scrivi, non quelli riportati automaticamente.
Credo che da un certo punto di vista questo "accanimento" nei confronti della cosiddetta "spamlicious" sia PRO BLOGGERS che lo fanno e non CONTRO, perchè il tentativo è proprio quello di evitare che questo tipo di automatismi danneggino la qualità del loro lavoro.